Cos' e' il CCV
Il CCV è nato nel 1986 da un progetto comune di Gianpiero, Peter e Edy di conservare e implementare il fondo librario lasciato da Carlo Vanza. Per parecchi anni la documentazione, completata nel frattempo con parte dei libri di Peter e Cesj e con l’acquisizione di numerosi libri acquistati su bancarelle o librerie principalmente dai tre fondatori, ha avuto un’esistenza praticamente clandestina, depositata in locali non aperti al pubblico di Peter e Cesj.
Con l’apertura il 13 dicembre 2003 dei locali del CCV a Locarno, grazie all’attiva collaborazione di compagne e compagni locali susseguitisi nel tempo, è iniziata una nuova fase con l’apertura e la consultazione pubblica del patrimonio (libri, opuscoli e documenti) della Biblioteca / Centro di documentazione, un servizio libreria minimo, l’organizzazione di incontri pubblici con presentazione di libri, eventi e filmati inerenti il movimento anarchico e libertario, la messa in rete del patrimonio librario per facilitare la consultazione agli interessati, la pubblicazione di un bollettino del CCV dal 2005, la messa a disposizione dei locali in particolare dopo il trasloco a Bellinzona nel 2014 a gruppi e organizzazioni della Svizzera italiana di orientamento libertario.
L’apertura pubblica della sede di Locarno ha permesso di raccogliere ulteriore materiali donato o depositato da compagne e compagni e di allacciare contatti con organizzazioni, gruppi e individualità del movimento anarchico internazionale e dal 2007 il CCV è membro della FICEDL (Federazione internazionale dei centri studi e di documentazione libertari).
Riassumendo il CCV è una biblioteca /centro di documentazione anarchico con buoni contatti internazionali in particolare in Europa, che cerca di stimolare ricerche nell’ambito del movimento anarchico e libertario e che organizza più o meno regolarmente in Ticino incontri pubblici di carattere libertario.
Questo conformemente allo statuto (vedi in particolare art. 2 e 3).
Cosa NON ÖE' il CCV
Il CCV NON è:
- un gruppo anarchico attivo a livello locale
- una libreria anarchica
- un organizzatore di eventi di carattere libertario
- uno spazio a disposizione di gruppi
- un anarcopranzo o un dopolavoro
- un bollettino informativo
- un sito internet
- una banca dati
ma PUÒ essere queste cose, assieme o singolarmente, in funzione subalterna e complementare alla principale e imprescindibile attività di conservazione e messa a disposizione della documentazione di proprietà del CCV.
Va ritenuto inoltre che il CCV non riceve sovvenzioni pubbliche e che si regge finanziariamente su contributi più o meno generosi di una cerchia di 50-60 individui, dei quali una buona parte in pratica non ha mai messo piede in sede ma che vuole contribuire alla conservazione del patrimonio.
Considerazioni sul futuro (fosco) del CCV
I membri fondatori e gli attuali collaboratori più o meno attivi del CCV non sono e non saranno in grado di garantire materialmente nel breve e medio termine la conservazione e la gestione del patrimonio documentale raccolto in questi quasi quarant’anni di esistenza, dei quali solo venti di attività pubblica.
Va anche sottolineato che, per varie ragioni non ultime quelle anagrafiche, i contatti con le altre organizzazioni, gruppi e individualità e la partecipazione ad eventi in particolare all’estero, si sono affievoliti e ormai sono sporadici e si campa sulle relazioni stabilite decenni or sono. E anche qui la questione anagrafica si fa sentire.
Il CCV è ormai autoreferenziato e avvitato su sé stesso.
In conclusione
si fa dunque appello a coloro che ritengono che l’esperienza del CCV meriti di essere proseguita e che intendono mettersi fattivamente a disposizione per la sua futura gestione.
Gli attuali gestori/animatori possono garantire a breve termine un aiuto per il passaggio delle consegne. Ma il tempo stringe.
Naturalmente, rimane aperta la possibilità di una diversa impostazione per cui il Centro di documentazione non è più basilare e che acquistano importanza altre attività.
In questo caso, occorrerà decidere cosa fare della documentazione e certamente la denominazione Circolo Carlo Vanza dovrà cessare e potranno esserci in sua vece un Quadrato Quarto Quadranti, un Ellisse Ellade Griego o una Iperbole Perseo Bollotti e via dicendo.
Per affrontare questo futuro , il comitato del CCV intende nel mese di ottobre invitare gli interessati ad una riunione di discussione ed operativa (perditempo p.f. astenersi!).
Grazie per l’attenzione.
Bellinzona, agosto 2023
Ed ecco per finire il tenore degli statuti:
Circolo Carlo Vanza - Bellinzona - Statuti
Art. 1 - Nome e sede
Sotto il nome di Circolo Carlo Vanza (CCV) è stata costituita a Minusio, il 1. dicembre 1993, un'associazione ai sensi degli art. 60 e seguenti del CCS. La sua sede è a Bellinzona, in via Convento 4. La durata è indeterminata.
Art. 2 - Scopi
Gli scopi del CCV sono di:
- raccogliere, classificare e archiviare i documenti (libri, opuscoli, giornali, manoscritti, volantini,
- documenti visivi e sonori, ecc.) riguardanti la storia e il pensiero dell'anarchismo in Svizzera (storia delle idee, degli avvenimenti, movimenti, biografie, ecc.), e in via subordinata l'autogestione, l'antimilitarismo libertario, le nuove tendenze dell'anarchismo, il libero pensiero, i diritti umani;
- mettere la biblioteca a disposizione dei membri e del pubblico;
- suscitare ed incoraggiare le ricerche su temi pertinenti;
- stimolare l'attività del movimento libertario.
Art. 3 - AttivitàA'
Il Circolo:
- organizza e sviluppa una biblioteca costituita da donazioni, regalie, depositi, provenienti da gruppi o da persone, nonché mediante acquisizioni o scambi;
- assicura un servizio di prestito delle opere della biblioteca;
- gestisce un servizio libreria;
- pubblica un bollettino annuale;
- organizza conferenze, dibattiti, manifestazioni su questioni di contenuto anarchico, comunque d'impostazione libertaria.