Sabato 22 novembre 2025, a causa di un improvviso malore è mancato all’affetto dei suoi cari, delle compagne e dei compagni ticinesi un vessillifero dell’anarchismo ben conosciuto in tutta la Svizzera ma anche in Italia, Gianpiero “Giampi” Bottinelli. Nato a Lugano l’8 novembre 1946, ha compiuto gli studi presso l’École d’études sociales et pédagogiques a Losanna (1970-1973), quindi è stato fino al pensionamento attivo come operatore sociale in Ticino. Durante la permanenza nella Svizzera francese stringe un profondo legame di amicizia con Marianne Enckell frequentando il Centre International de recherches sur l’Anarchisme (CIRA). Tornato in Ticino, contribuisce a ridare slancio al movimento anarchico nella Svizzera italiana con la fondazione dell’Organizzazione Anarchica Ticinese. Nel 1978 dà vita a Lugano assieme a Edy Zarro alle Edizioni La Baronata il cui catalogo comprende una cinquantina di titoli dell’anarchismo storico e contemporaneo. Gianpiero mette a frutto la sua passione per la ricerca storica allacciando preziosi contatti con militanti anarchici della generazione precedente come Carlo Vanza, Antonietta Peretti, Ferdinando Balboni, Angelo Carocari. Assieme a Edy Zarro pubblica nel 1996 un’antologia dell’antimilitarismo libertario in Svizzera. Nel 1997 dà alle stampe la biografia di Luigi Bertoni, figura di primo piano dell’anarchismo elvetico. Qualche anno prima aveva partecipato alla fondazione del Circolo Carlo Vanza a Locarno, biblioteca e archivio del movimento anarchico locale ora trasferitosi a Bellinzona. Per conto delle edizioni la Baronata partecipa assieme alla compagna Rosemarie e con l’immancabile banchetto dei libri a numerosi incontri e fiere in Svizzera e in Italia. Intanto realizza assieme a Marianne Enckell, Werner Portmann, Edy Zarro e con l’aiuto della compagna Rosemarie un progetto di ampio respiro, il Cantiere biografico degli anarchici in Svizzera, che comprende attualmente circa 2000 notizie biografiche. Dal 2007 al 2024 cura la redazione del periodico anarchico Voce libertaria. Partecipa con entusiasmo all’esperienza del CSOA Il Molino. Al Circolo si occupa della catalogazione, della programmazione e soprattutto del coinvolgimento di una nuova generazione nelle attività dello stesso. Non di rado pone mano alla chitarra per un’interpretazione corale dei canti della tradizione anarchica. Attivo sul fronte sindacale e con il cuore e la mente aperti alla sofferenza, si è impegnato ultimamente a dare battaglia a uno sciagurato progetto governativo di realizzazione di un centro “educativo” chiuso per minorenni. Il movimento anarchico ticinese deve molto all’impegno e alla passione rivoluzionaria di questo straordinario compagno.
LOCANDINA MAGGIO-GIUGNO
LOCANDINA MAGGIO-GIUGNO
NO LAGER - INFO VIVERE NEL CENTRO FEDERALE D'ASILO A BALERNA SIGNIFICA...VIOLENZA
Al rientro serale (quindi prima delle 18) di domenica 10 marzo, a tre
ragazzi, di cui uno un pò "brillo", sono stati richiesti i documenti
di
autorizzazione, come é prassi per l'entrata e l'uscita dal CFA.
L'assistente ha "invitato" il ragazzo un pò "brillo"
ad andare al
servizio medic help, benché un altro assistente e gli amici del ragazzo
dicessero che non ve ne fosse necessità, in quanto stava bene ed era
tranquillo.
In pochi istanti sono sopraggiunti i Securitas che hanno preso con la
forza il ragazzo e lo hanno portato in una stanza. Gli hanno preso le
braccia mettendogliele dietro la schiena e lo hanno placcato per terra.
Erano in 6/7 agenti di sicurezza. Non si comprende bene come, ma il
ragazzo ha cominciato a perdere sangue dalla bocca e non respirava ma
nonostante questo e' stato costretto a terra.
Uno degli amici che era fuori é riuscito a vedere da una finestrella
cosa stava succedendo, quindi ha chiesto di poter entrare e ha tenuto il
piede per non far chiudere la porta, dicendo che voleva parlare con
l'amico per sapere come stava. Lo vedeva che continuava a vomitare anche
sangue e non respirava. Il securino ha cercato di chiudere la porta e in
quel momento sono arrivati due poliziotti che hanno subito cominciato a
picchiare il secondo ragazzo con il manganello. C'era una donna
assistente che non diceva nulla e all'improvviso il secondo ragazzo si é
trovato 9 poliziotti addosso che lo hanno portato nella sala della
Securitas e hanno continuato a picchiarlo e sprayarlo sul volto piu'
volte quando era a terra. mentre poliziotti e securini se la ridevano.
Nel frattempo un altro gruppo di poliziotti ha cominciato a picchiare
con i manganelli i ragazzi che chiedevano cosa stesse succedendo e Anche
gli altri sono stata sprayati. I ragazzi chiedevano di andare
all'ospedale per medicarsi. Uno é stato ferito all'arco sopracciliare
con una manganellata e ha dovuto mettere i punti. L'unico che é stato
portato in ospedale, mentre agli altri hanno dato solo delle gocce per
gli occhi e il ragazzo che era stato placcato all'inizio e che vomitava
sangue é stato sedato con tre punture e portato a Mendrisio (clinica
psichiatrica) dove é rimasto per 3 giorni e dice che fino a lunedì sera
era praticamente incosciente.
Diversi altri ragazzi hanno riportato contusioni ed ematomi su varie
parti del corpo.
Né a Mendrisio in clinica né all'ospedale hanno chiesto
informazioni
su cosa fosse successo.
Mentre l'infermiere di medic help ha avuto il coraggio di dire ai
ragazzi: non dovete comportarvi così!
FACCIAMO IL NECESSARIO PER CHIUDERE QUESTI CENTRI DELLA VERGONGA!
NON LASCIAMOLX SOLX NELLE MANI DELLA SEGRETERIA DI STATO DELLA
MIGRAZIONE,POLIZIA E SECURITAS
Soa Molino e Collettivo R-esistiamo
Il ruolo delle religioni nelle guerre odierne.
Circolo Carlo Vanza Bellinzona
Conferenza
“II ruolo delle religioni nelle guerre odierne.”
interviene Pierino Marazzani
Sabato 24 febbraio 2024, ore 16.30
Circolo Carlo Vanza, via Convento 4, Bellinzona
Le religioni sono un perenne pericolo per la pace fra i vari Paesi e all'interno di essi il Vaticano da sempre attizza guerre civili e fra Stati in tutto il mondo, favorisce regimi destroidi e autoritari militaristi. L’uso di cifrari segretissimi per comunicare con i suoi nunzi pontifici in tutto il mondo ne è una prova evidente: che bisogno c'è di cifrare i propri messaggi se sono solo inviti alla fratellanza fra i popoli? Il Vaticano fa il contrario di quello che predica, da sempre. Pierino Marazzani propone un’analisi senza sconti di una pratica guerrafondaia al di là delle parole di pace.
Pierino Giovanni Marazzani è un saggista italiano, cofondatore e presidente del Circolo Culturale Giordano Bruno di Milano. Redige ininterrottamente dal 1992 il calendario di Effemeridi Anticlericali, pubblicato a cura dell’Associazione Culturale “Sicilia Punto L” di Ragusa. Tiene su Radiowombat.net il notiziario anticlericale settimanale dove raccoglie notizie sulle complicità clericali col militarismo. È autore di numerosi saggi storici anticlericali.
Seguirà rinfresco.
Circolo Carlo Vanza
via Convento 4
CH-6500 Bellinzona
http://www.anarca-bolo.ch/vanza
e-mail: circolo-vanza@bluemail.ch
locandina attività CCV mese febbraio
Locandina attività CCV mese febbrai
Solidarieta alla rivoluzione delle donne in Rojava
Rompete il silenzio
Corteo sabato 27 gennaio 2024 ore 14.30 Posta Bellinzona
Comunità kurda in Ticino
Buon na_Taz
OCCUPARE IMMAGINARI
Dove l’occupazione è una pratica costante e l’immaginario una realtà che tramite parole, idee, azioni si fanno mondi.
Mentre le viscere maledette delle macerie dell’ex macello tornano a
galla ancor più nauseabonde e infettate che mai, con tutti i loro
strascichi di menzogne, inganni e manipolazioni, ci riprendiamo, il
tempo delle feste, un ennesimo spazio abbandonato.
Occupiamo immaginari insomma.
Non che ci stupisca più di quel tanto il nuovo tentativo di insabbiare
la verità sullo sgombero e la distruzione della parte abitativa del CSOA
il Molino. Dimostra ancor di più come l’apparato militare utilizzato
non sia frutto del caso, dell’azzardo o di una comunicazione
claudicante. E ben che meno per garantire l’incolumità delle e degli
occupanti (sic!). No, l’azione, come da subito sostenuto, è stata una
chiara vendetta pianificata nei dettagli, operata con il benestare del
municipio di Lugano (o almeno del suo sindaco e della parte leghista),
diretta dal comando della polizia cantonale e
immaginiamo supervisionata dal responsabile del dipartimento giustizia e polizia Norman Gobbi.
D’altronde gli ipotetici morti e feriti paventati nel caso del probabile
sgombero violento con ore di scontri (Stato Maggiore dixit) non
potevano non essere conosciuti da colui che si auto nomina “capo” delle
forze dell’ordine in Ticino.
Vedremo. Intanto alcunx non dormono sonni così tranquilli, sembrerebbe.
Oggi, con un denso programma di attività in collaborazione e complicità
con varie realtà, associazioni e individualità,
liberiamo e ridiamo alla popolazione (ricordate il vogliamo ridare il
macello alla popolazione delle Old Foxes Borradori e Bertini? Vogliam
parlare dello stato in cui giace da 3 anni?) l’ennesima struttura
abbandonata da anni, in stato deplorevole e in mano alla lunga catena
della speculazione
edilizia. E se l’hotel Fisher proponemmo potesse essere adibito a casa
per persone in fuga da guerre, miseria e catastrofi, proponiamo per la
struttura di Capo San Martino un laboratorio permanente di attività
culturali con mensa popolare usufruibile da tuttx e con attività
ricreative-sportive sul lago.
Come sempre basterebbe solamente volerlo. Ma…
Non che gli spazi manchino. In tre anni, dallo sgombero, questo è il
settimo spazio ripreso e collettivizzato: l’ex macello due natali fa,
l’ex Caritas a Molino Nuovo, lo stabile di via Ernetto a Pregassona, il
parco per il campeggio antimilitarista a Massagno, le ex scuole a
Viganello, l’hotel Fisher a e ora lo stabile a Capo San Martino. E
tutti, inutile dirlo, giacciono ancora nell’incuria e nell’abbandono, in
attesa degli strabilianti mega progetti e poli di chi più ne ha più ne
metta della città di Lugano. Quella che per prima al mondo dichiarò
Gerusalemme come capitale legittima dello Stato d’Israele, dopo aver
ospitato la criminale di guerra Tzipy Livni.
La lista di altri nomi e spazi potrebbe continuare. Ancora una volta gli
stabili ci sono, sono vuoti, lasciati a deperire e l’interesse, al di
là delle tante belle e ipocrite parole, a rianimarli e rimetterli a
disposizione della comunità per creare altro – lontano dalle logiche
securitarie, di mercato e commerciali – non esiste. Conosciamo il
territorio e sappiamo quanti ancora giacciono abbandonati.
Ma, come da quel lontano 1996, nonostante qualche tentativo confuso e
pretenzioso, la volontà politica nel trovare una soluzione, manca.
Il Molino ha da sempre rivendicato uno stabile, senza dover chiedere
niente a nessuno e senza pretendere niente in 25 anni di autogestione,
autogestendosi e garantendo la funzionalità, la gestione,
il pagamento delle fatture, l’abitabilità, la sicurezza (non è lo stesso
termine…) e il vivere comune diuna comunità. Assistere ancora a certe
uscite nel 2023 – vedasi ad esempio l’intervista a laRegione ad Amalia
Mirante – significa non aver davvero capito niente della lunga storia e
del presente dell’autogestione.
Ma non è purtroppo una novità. E, una volta di più, siamo (in maniera
perenne ormai…) in tempi di elezioni: ancora una volta tutto sarà
permesso e i liquidi putrefatti sgorgheranno che è un piacere.
Noi, al di là di tutto, andiamo avanti, continuiamo a camminare le
strade di questo territorio, a r-esistere con i nostri mezzi, le nostre
possibilità e disponibilità. A liberare spazi abbandonati.
In tempi di guerre permanenti e attacchi ai popoli del mondo, spazi autogestiti per abitare mondi altri.
In tempi di femminicidi, abusi e violenze, spazi da condividere per costruire relazioni altre.
In tempi di tagli, riduzioni, decreti “demmerda”, spazi dove costruire scambi non mercificati.
In tempi di frontiere blindate e delirio securitario, spazi d’incontro dove parlare, giocare, mangiare
assieme.
In tempi di disastri climatici, spazi dove coltivare, piantare e autoprodurre un buen vivir collettivo e individuale.
In tempi di controllo, razzismi e fascismi di ritorno, spazi intergenerazionali dove raccontarsi e
raccontare e prendersi cura l’unx dell’altrx.
10-100-1000 spazi per tessere fili e spezzare ramine, dove vivere e
crescere, dove organizzarci e dove opporsi a soprusi, violenze,
esclusioni, tagli, divieti, diffide, multe, incarcerazioni, sistemi a
cascata, controlli e imposizioni.
Non ci avrete mai come volete voi.
Libertà a autodeterminazione per il popolo palestinese.
Ilaria e Gabri liberx.
SOA il Molino
p.s. constatiamo che la fine dell’era Cristina Zanini-Barzaghi in municipio non coincide con la
“promessa” che fece anni fa: con me in municipio non ci sarà sgombero. A parte il fatto che con la sua
presenza in municipio di sgomberi ce ne son stati ben due, magari chieda spiegazioni al collega Foletti
sulla frase da lui detta durante l’interrogatorio con il PG Pagani che magari Borradori e Valenzano
Rossi non ne abbiano fatto cenno (della possibile distruzione) al resto del Municipio per evitare che
lo venisse a sapere Cristina Zanini Barzaghi in quanto in contatto con ambienti vicini al CSOA…
eh già, verrebbe da dire… , un giorno chissà… 🙂
CORTEO per LA PALESTINA !! LOCARNO 16.12.2023
SABATO 16.12.2023 A LOCARNO
piazza della stazione - ORE 15
CORTEO PER LA PALESTINA!!
PROIEZIONE FILM: KOBANE
GIOVEDI' 14.12.2023 - ORE 20:15
PRESSO IL CINEMA FORUM di BELLINZONA
proiezione del film KOBANE