https://www.spreaker.com/user/olmo/macello-natale
Macerie 6
https://www.spreaker.com/user/olmo/04-12-21-macerie-puntata6
Soldarieta ai migranti
https://collettivoanarchico.noblogs.org/post/2021/12/20/solidarieta-senza-frontiere-striscioni-al-consolato-francese-e-ai-4-mori/
Sindemia, Capitalismo e liberta individuali
#MIGRANTI: IPOCRISIA SCHIZOFRENICA
#MIGRANTI: IPOCRISIA SCHIZOFRENICA
E' dai primi giorni di Settembre che si parla di emergenza migranti al confine tra #Bielorussia e #Polonia, come se si stesse trattando di operazioni di guerra a tutti gli effetti, in cui famiglie e persone iraqene, siriane, curde e afghane vengono etichettate come “mercenari”, “scudi umani”, “armi”.
Così la “#FortezzaEuropa”, paladina dei diritti, si schiera con il governo polacco reazionario per “proteggere” un paese di quasi 40 milioni di abitanti dalla “massa” di 5.000 invasori provati da stenti, fame, freddo e privazioni: quasi 20.000 militari e poliziotti armati di tutto punto, chilometri di reti e filo spinato, squadroni di neonazisti a caccia di migranti, 368 milioni di euro per costruire muri e barriere.
Il risultato sono centinaia di assiderati e almeno una quarantina di morti, tra cui donne e bambini: La Democrazia Liberale Europea!
Allo stesso tempo, mentre si accusa di guerra la Bielorussia e si lasciano morire i migranti su quel confine, continuano i morti nel mar Mediterraneo che fuggono dai lager e dalle milizie in Libia, pagate e armate dall'Unione Europea e, la scorsa notte, nella manica, sono morte almeno 30 persone annegate e assiderate a causa di un naufragio nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna.
Questa è la logica ipocrita della borghesia europea:
Da un lato urla alla crisi demografica spingendo a far figli per poter aver più giovani sfruttabili;
dall'altro mentre sfrutta come neo-schiavi gli immigrati in ogni settore a basso reddito e zero diritti li lascia morire come mosche nelle rotte per fare la voce grossa con i poveri.
I miliardi degli evasori e degli sfruttatori, le loro merci e i carichi di armi e morte, non possono essere fermati ai confini del mondo globalizzato, ma i poveri e gli sfruttati troveranno sempre muri, fili spinati e morte sulle loro strade per una vita dignitosa.
#NoBorders
#SolidarietàconiMigranti
#PorteAperteallePersonePortiChiusialleArmi
#EuropaAntifascista
Testo del Gruppo Genova antifascita
comunicato stampa: no al carcere minorile
Coordinamento
Contro il Centro educativo chiuso per minorenni
COMUNICATO STAMPA
PERCHÈ OPPORSI AL FUTURO
CECM (centro educativo chiuso per minorenni)?
Come
riferito dalla stampa, la granconsigliera Plr Cristina Maderni ha recentemente ultimato
la bozza del rapporto favorevole ai messaggi governativi del 15 aprile 2015 n.
7086 e del 7 giugno 2017 n. 7086A concernenti l'approvazione della Legge sulle
misure restrittive della libertà dei minorenni nei centri educativi, del Piano
di utilizzazione cantonale e del contributo unico e massimo a fondo perso di
CHF 3'345'000.- per la realizzazione di un centro educativo chiuso per minori.
Il Parlamento potrebbe approvare il rapporto già a dicembre o all’inizio del
2022. Il Coordinamento Contro il Centro educativo minorile chiuso è allibito di
fronte alla totale ignoranza delle criticità emerse e delle contestazioni
sostanziali da parte di una qualificata coorte di professioniste,
professionisti del settore, cittadine e cittadini nonché dal nostro coordinamento.
Ricordiamo che nel 2018 circa 500 operatori sociali del Canton Ticino hanno
firmato una petizione di opposizione alla creazione di tale inutile struttura.
Ebbene, nell’imminenza di una decisione orfana di elementi probanti, il
Coordinamento vuole ribadire i punti per cui invita accoratamente il Parlamento
a rigettare il progetto CECM.
Il cantone Ticino deve
davvero dotarsi di una struttura che di fatto come pensata e strutturata, sarà
un carcere minorile?
Privatizzare una struttura
che servirà anche per far espiare pene detentive, significa mettere il primo
tassello alla privatizzazione della carcerazione. È quello che vogliamo?
Le problematiche iscritte
nelle politiche giovanili, non meritano un approccio diverso da quello
repressivo a scapito di quello educativo?
Vi sembra normale
prevedere misure di contenimento che contemplano l’isolamento e il fissaggio al letto con delle cinghie (modalità per altro
abolite in ambito psichiatrico) quali “strumenti educativi”?
Queste sono solo alcune domande
che vogliamo porre alla popolazione e ai suoi rappresentanti in Gran Consiglio.
Noi, come coordinamento
contro il CECM, ci opponiamo con tutte le forze a questo progetto. Invitiamo
tutti coloro ritengano che i/le giovani vadano accompagnati/e e sostenuti con
interventi non equiparati alle logiche applicate agli adulti, a sostenerci!
Come si può pensare che un
centro chiuso possa essere educativo?
Le politiche carcerarie
generano l’80% di recidive. Cosa ne sarà di questi minori che già a partire dai
12 anni dovranno sperimentare sulla propria persona tali misure?
Il centro chiuso
determinerà l’esclusione più radicale dei giovani dal tessuto sociale. La
maggior parte di loro vivrà male tale intervento e quando uscirà sarà più arrabbiata
di prima perdendo così ulteriore fiducia negli adulti con la conferma che la
rete sociale di protezione non sarà stata di loro aiuto.
Rispetto a questo progetto
non viene nemmeno presa in considerazione la possibilità di potenziare le
capacità di accoglienza delle numerose strutture già esistenti evitandone così
la costruzione. Lo si vuole a tutti costi comprensivo di pronta accoglienza e
osservazione dei soggetti problematici, di reparto per misure disciplinari,di
protezione e di espiazione delle pene (scelta questa non voluta dalla
Confederazione in una tale struttura). Questo centro indurrà sicuramente chi
ora si occupa di adolescenti, a far capo allo stesso per i casi più
problematici da gestire!
Il Cantone se ne fa già
carico (e i casi sono pochi) grazie a strutture oltre Gottardo (unico limite le
barriere linguistiche) .
Noi crediamo che scegliere
di creare delle situazioni momentaneamente protette con una politica di
accoglienza e di sostegno, grazie a scelte educative che privilegiano la relazione,
sia molto meno dispendioso e più adatto ai bisogni dei giovani che dovrebbero
far capo al CECM.
In alternativa allo
stesso, implementando il numero di educatori specializzati, di foyer o comunità
di tipo terapeutico ed educativo, sarà favorito un recupero più rispettoso del
loro divenire.
Infine, è utile ricordare
che diversi
Cantoni svizzeri tedeschi e francesi, con l'intenzione di realizzare centri
chiusi simili, vi hanno rinunciato per motivi simili a quelli da noi elencati.
Bellinzona, 30.11.2021
Coordinamento
Contro il Centro educativo chiuso per minorenni
Recapito
postale:
c/o
Circolo Carlo Vanza, Via Convento 4, 6600 Bellinzona
Occupazione a Yverdon
Da ottobre il quartiere Clendy è occupato dai manifestanti che lo difendono dalla cementificazione speculativa prevista. In questi giorni sono sotto forte pressione da parte delle autorità. Solidarietà e contatti !